” ……Non basta mugugnare o progettare forme di protesta eclatanti, occorre essere concreti e pazienti per formulare proposte condivisibili. …….” Prendo spunto da quanto asserisce Pino Lattanzi nel suo articolo pubblicato su Canottaggio Magazine e ribadisco che bisogna dimostrare di essere uniti e se , realisticamente, non si può pretendere che i tutti i seicento canottieri master che scendono in acqua per gareggiare scrivino o pubblichino il loro pensiero, diventa necessario che si crei un sistema efficace di “collettori” del pensiero di coloro che pur svolgendo attivamente l’attività remiera non possono o non vogliono essere presenti personalmente.
Fintantochè questi “collettori” non assolveranno alla loro funzione per poi mettere in grado chi ufficialmente rappresenta la categoria dei master di farsi portavoce delle istanze e, perchè no, anche di un possibile plauso quando le cose funzionano, sarà solo possibile parlare di una categoria di canottieri che è tale per fatti anagrafici e/o di tesseramento.
Paolo Caracciolo di Brienza